27/04/13

IL GIUSTO PUNTO DI ATTACCO


Non è mai troppo tardi per imparare. 

Dopo 40 anni di roulette ho imparato che il giusto momento di attacco non è quando si presenta la maturazione di un disegno statistico, bensì solo quando matura "l'evento limite certo" che ti permette di concentrarti soltanto su quell'evento escludendo le altre possibilità. 

Tutti i giochi che ho finora proposto hanno una partenza con la rilevazione della permanenza, una maturazione del disegno statistico e un attacco non appena questo disegno si delinea. Fin qui tutto bene perchè sappiamo che alla fine il disegno statistico si formerà. Alla fine però!!! Il che significa che questo disegno può delinearsi abbastanza presto e può presentarsi contemporaneamente in più punti dello schema. La conseguenza è una proliferazione di "aperture" che provocano un aumento dei numeri o delle chances da giocare. Se a questo punto la chiusura di uno dei possibili disegni avviene verso la fine del ciclo di gioco (logico o assoluto), sono dolori e l'unica via d'uscita è la ricerca di più chiusure nella stessa partita, ma in questo caso saremmo soggetti allo scarto negativo che potrebbe eludere i rimanenti disegni statistici. Un'alternativa sarebbe quella di chiudere la partita alla prima vincita (in perdita) e cominciarne una nuova (magari con una adeguata manovra finanziaria) sperando che non si presentino tutte con lo stesso ritardo per la prima chiusura. Ma ciò rimane una "speranza" che non ci da la certezza che ciò avvenga. 

Nel precedente post (e in altri precedenti) ho richiamato l'attenzione sulla scelta del momento di attacco utilizzando la "partenza ottimale" e questo già migliora l'esito delle partite. 

Già da molto tempo (anni) conosco la differenza fra "gioco di qualità" e "gioco di quantità". Con il primo si cerca di vincere sulla "disposizione" di numeri, chances o disegni. Con il secondo si cerca di vincere sulla "quantità" di numeri, chances o disegni. La differenza è sostanziale perchè, mentre con il primo lo scarto è un nemico, con il secondo è proprio quello che ci da il risultato finale, anche ripetutamente, perchè i limiti dello scarto possono essere anche di lunga durata. 

Tuttavia è nella natura umana non fermarsi davanti alle difficoltà nell'ottenere un risultato, anche se l'altra strada è più facile. Si cercano soluzioni sostenibili per ottenere dei risultati certi da configurazioni statistiche, sperando sempre di trovare un qualche motivo che impedisca il ritardo nella loro formazione. La maggior parte delle partite accoglie la tendenza e tutto fila liscio, fino alla comparsa della partita killer. Gira e rigira, il gioco di qualità arriva sempre alla stessa conclusione. Una moltitudine di partite facili frammiste a poche, ma feroci, partite difficili. 

Non che il gioco di quantità sia immune da ritardi nelle sue chiusure. Capita sovente che un momentaneo calore anticipi la normale apertura di una configurazione e che il seguito della permanenza sia un equilibrio che anche qui ritarda le chiusure finali certe. In questo caso le aspettative non sarebbero diverse da quelle del gioco di qualità. Venerdì sera ho registrato come al solito l'inizio seduta su Winga TV e dopo mezz'ora dal suo inizio mi sono connesso costruendo il gioco sul mio carnet. La situazione che ho trovato era quella di uno scarto estremo sulla dozzina centrale con la sestina 4 uscita 6-7 volte, mentre le dozzine 1 e 3 erano uscite una volta ciascuna. Un attacco in queste condizioni era molto pericoloso perchè le due dozzine in ritardo potevano recuperare a ripetizione la loro situazione deficitaria. Ho rinunciato all'attacco continuando la registrazione della permanenza alla TV. Dopo un'ora mi sono riconnesso e, trovando una situazione normale, ho fatto la mia abituale partita ottenendo un utile di 39 pezzi. Il mio era un gioco di quantità, ma quando una situazione è palesemente pericolosa, è meglio soprassedere e aspettare una situazione più normale. Naturalmente tutto ciò è possibile solo se si sa come sono le situazioni normali. 

Il gioco di quantità, comunque, ha una possibilità in più: si può giocare sul cosiddetto "evento limite certo" che, essendo certo, permette di concludere positivamente il gioco nel giro di pochi spin. L'importante è trovare "l'evento limite" e giocare al suo interno fino al raggiungimento del nostro utile. Qui sta la differenza: giocare al suo interno diversificando le puntate ed eludendo così quella proporzionalità fra pagamenti e grandezza della chance. 

Non chiedetemi chiarimenti perchè arriveranno a suo tempo con un nuovo post nel sito. 

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste. 

(Compra Italiano; proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)
 

 

05/04/13

COSA FA LA DIFFERENZA


Ma davvero l'uomo può fare la differenza? 

Gentile Signor Nino,
sono .............. dalla provincia di Vicenza. Sono un appassionato di Roulette, mi sono avvicinato qualche anno fa e la cosa mi sta appassionando molto...La seguo forse dall'inizio della mia "carriera" perchè i suoi lavori mi hanno sempre affascinato...I suoi sistemi, le sue idee, i suoi schemi mi fanno "impazzire". Li ho provati quasi tutti, quelli che per teoria e tipologia di chance si avvicinano di più al mio modo di giocare. Purtroppo però devo dire che tutti i sistemi da me provati mi hanno regalato si gioie ma anche tanti dolori. Alla fine le partite killer sono arrivate e hanno portato via il buono fatto fino a quel momento.
Alcuni mesi fa casualmente parlando con ............. mi disse che la conosceva, che era stato a casa sua, ecc.......... lo contattai e gli chiesi se era possibile incontrarci per una parola. Disponibile al massimo ci incontrammo e parlammo dei suoi sistemi tutto il tempo... Purtroppo anche lui mi confermò quello che gia io avevo provato.. che la partita killer è li in agguato. .................... Poi sorrise come se nascondesse qualcosa e mi disse che stava giocando un suo vecchio lavoro che non si trovava sul sito, ma era un sistema che aveva messo in vendita lei alcuni anni fa. Allora quasi intimorito gli chiesi se era possibile avere una copia, e lui senza batter ciglio mi diede la sua. Ma anche questo lavoro alla fine risultò come gli altri...Partite facili seguite da partite impossibbili. Lo ringraziai, gli feci vedere i miei test e lui mi disse:"Sono come i miei all'inizio, vuoi vedere come si vince con questo sistema?". Una sera venne a casa mia, ci collegammo a Winga e giocammo...+38 pezzi con esposione massima di 8 pezzi totali in tre chiusure!!!!...Vabbè fortuna...la seconda sera idem...la terza idem....In una settimana di gioco continuo, solo una sera ha superato i 3 pezzi per cavallo..... Mi ha spiegato come fare e da gennaio non ho mai perso una partita.... Il tutto sta nello scegliere la "partita" giusta con il giusto compromesso di colpi doppioni e presenze..(un pò quello che diceva lei qualche tempo fa nel blog)...Mi rendo conto che non è un gioco facile, non è per tutti; è più il tempo che si passa a guardare che a giocare!!!! Le racconto questa cosa perchè mi ha fatto molto pensare....Ma davvero l'uomo secondo lei può fare così tanto la differenza alla roulette? Un suo lavoro magari snobbato da tanti, .............reso così micidiale da un'intuizione di una persona?....Vorrei un suo parere su questo. Colgo l'occasione per salutarla e augurarle buon lavoro. 

Risposta mia.

Salve........................................ Sono contento quando sento che qualcuno vince con i miei spunti di gioco. Mi piacerebbe sapere che modifica ha fatto sul gioco dei cavalli (che potrebbe essere il gioco sui Cavalli posizionali o i giochi sul 3° doppiato sovrapposto ecc.).
Per rispondere alla sua domanda, è solo l'uomo che può vincere alla roulette, in caso contrario ne risulta una parità fra vincite e perdite e in questo equilibrio influisce la tassa che ti decurta sempre più il capitale. Questo naturalmente nel tempo.
Sto cercando di abbinare allargamento e calore senza dover mettere troppi numeri in gioco e quando avrò ottenuto ciò che voglio lo pubblicherò.
Cordiali saluti. Non mi ha annoiato per niente. Mi fa sempre piacere comunicare con gli studiosi di roulette. 

Seconda mail:

Speravo in una risposta diversa, del tipo "no se un sistema e' buono vincono tutti!!!".. Mi son reso conto che questo valore aggiunto ancora non ce l'ho... Nonostante tutte le indicazioni del caso faccio molta fatica, non ho la scioltezza e il colpo d'occhio dimostrati da ............... (e' proprio lui).. Alla fine un sistema e' come una camicia sartoriale, puo' andare bene anche a me ma non avra' la stessa resa della persona che se l'e' cucita addosso!!!....il sistema in questione e' il 3* doppione orizzontale sui cavalli con complessivo.. Alla fine si usa il solo complessivo entrando in gioco dopo 10 12 colpi con 2 doppioni e 3 cavalli al massimo da giocare. Si aspetta che entri un quarto cavallo e poi si entra in gioco... Sembra incredibile ma nel giro di pochi colpi si chiude.... Questo e' un po' il sunto ma le variabili da rispettare sono tante... Vedendolo giocare mi diceva prima cosa avrebbe fatto la roulette....incredibile!!! Ecco a me manca questo...spero che sia solo inesperienza, o magari perche' devo farmi la mia "camicia sartoriale"... Lei cosa dice? Spero di veder presto il suo ultimo lavoro pubblicato cosi' da provare a cucirmelo addosso!!! Chissa... 

Questo scambio di mail richiama l'attenzione su un punto essenziale che riguarda il gioco sistemistico alla roulette. Per quante risoluzioni possiamo trovare, il problema sarà sempre la partita "killer" che, con il passare della permanenza, arriva inesorabilmente dopo un certo numero di partite vincenti. Nei miei giochi il disegno ricercato è sempre "statistico", ma nel contempo è soggetto allo "scarto" e in questo caso può ritardare la sua comparsa producendo importanti impegni economici. 

In definitiva ciò significa che gioco ragionato e gioco casuale si equivalgono. Nel gioco casuale vi è una compensazione proporzionata fra colpi vincenti e perdenti; nel gioco ragionato (sistemistico), pur non essendoci compensazione di partite, vi è una compensazione economica fra tutte le partite vincenti e quell'unica perdente. Mentre nel primo si realizza una parità fra puntate vinte e perse (con una leggera prevalenza di queste ultime a causa della tassa del 37° numero), nel secondo è sufficiente uno scarto negativo per pareggiare tutti gli esiti positivi precedenti e l'uso di montanti in perdita aggrava l'evento; talvolta anche con il salto della cassa. 

Ci sono vari metodi di attacco sistemistico e tutti sono soggetti allo scarto negativo. 

C'è un attacco sui ritardi e tutti sanno che prima o poi arriva il ritardo insostenibile.
C'è un attacco sulla copertura del tappeto e tutti sanno che quel piccolo gruppo di numeri esclusi può uscire consecutivamente per più volte.
C'è un attacco sui settori del cilindro e tutti sanno che le losanghe, o la casualità, o una diversità di lancio, rendono aleatoria la loro individuazione.
C'è un attacco sul calore e tutti sanno che l'equilibrio è dietro l'angolo, specialmente se il gioco si protrae oltre il ciclo logico.
C'è un attacco sui disegni statistici prodotti dalla Legge del terzo e tutti sanno che a lungo andare la statistica può essere disattesa da uno scarto. 

Ecco che dopo un periodo più o meno lungo di gioie, arrivano i dolori. Non c'è nulla da fare, se il gioco è fisso, sempre uguale, la permanenza non lo è. Ad ogni partita utilizziamo la permanenza del momento e ognuna di queste permanenze ha una storia a se stante. Una storia che si differenzia fra miliardi di possibili permanenze: possibile che pretendiamo di non incocciare mai quella a noi ostile? Possibile che pretendiamo sia la permanenza ad adattarsi al nostro gioco? 

Il mio amico di Verona l'ha capito. Forse anche autonomamente, ha capito ciò che ho più volte ribadito in questo blog e cioè l'utilizzo della partenza ottimale. Attualmente io faccio ancora di più: ho davanti a me due e talvolta tre giochi un po' diversi tra loro e in contrapposizione fra allargamento e calore; lascio passare 15 spin e poi scelgo il gioco da attaccare e, se la situazione è favorevole, li attacco anche entrambi. E' molto difficile che le chiusure previste ritardino in entrambi, ma il vero problema non è il funzionamento del gioco: il vero problema è il comportamento del giocatore. 

Purtroppo "con un sistema buono non vincono tutti" e fra questi mi ci annovero pure io. Un paio di settimane fa giocavo un misto fra CRESTA DELL'ONDA e una specie di DUE TERZI NEL SETTORE convertito sul calore invece che sull'allargamento. I test eseguiti dimostravano che alla fine del ciclo logico di 36 spin, fra i due giochi vi era un certo numero di chiusure e molte partite di prova avevano dato cospicui utili. In tutti i miei post ho sempre detto che la quantità delle vincite disponibili deve sopperire soltanto ai ritardi della prima vincita e che quando si raggiunge l'utile è saggio stoppare la partita perchè lo scopo è stato raggiunto. In quel caso non mi sono fermato. Con le prime due chiusure avevo già ottenuto più di 40 pezzi di utile ma, nonostante ciò, ho continuato la partita e poichè il seguito della permanenza è stato un completo allargamento, ho perso tutta la cassa, meno i 40 pezzi vinti. Quelli non li ho persi perchè ho la sana abitudine di azzerare la cifra che porto al tavolo uscendo e rientrando nel sito. Ogni volta che ottengo un utile io capitalizzo, mettendo a rischio solo la cassa iniziale. 

Questo dimostra che anche uno come me, che predica bene, a volte non segue i suoi propri consigli dimostrando che alla roulette è l'uomo che vince e non il sistema buono. Mi rendo conto che, pur avendo a disposizione una moltitudine di buoni sistemi, che se usati nei dovuti modi e con le dovute partenze sarebbero vincenti, non ho il carattere del sistemista perchè a volte non ho la pazienza o la prudenza che dovrebbe avere un buon sistemista. 

Abbiamo la possibilità di giocare comodamente a casa. Non dobbiamo più affrontare un lungo viaggio per raggiungere un Casinò terrestre e non dobbiamo più pretendere di vincere a tutti i costi per recuperare almeno le spese. A casa nostra possiamo osservare la permanenza e se vediamo che con i primi 10-15 spin si adatta al nostro sistema, possiamo iniziare l'attacco, magari avendo risparmiato delle puntate non vincenti. Se in questa attesa dedicata all'osservazione scadono delle chiusure, non è successo nulla di grave. Avremo perso delle occasioni, ma abbiamo senz'altro scelto la partita più favorevole da giocare e magari risparmiato delle puntate che sarebbero state a vuoto. 

Questa "filippica" (più che altro rivolta a me stesso) serve a dirci che se non ci mettiamo l'osservazione con la conseguente scelta del gioco adatto alla permanenza del momento, la roulette si rimangia tutto quello che prima ci ha dato e il nostro amico delle mail l'ha capito già da tempo. Io continuo ad avere la speranza di trovare un gioco con il quale tutti vincono, ma secondo la logica, senza "l'osservazione" e la "scelta" non si arriva da nessuna parte. Ci sarà sempre uno spezzone di permanenza contraria al nostro sistema. 

La cosa è paragonabile a ciò che facevano i contatori di carte a Black Jack. Ottenevano un vantaggio di circa il 30% contando le figure che il croupier faceva passare durante la smazzata e se la situazione era favorevole, iniziavano il loro attacco con pezzi di grosso valore. Potevano passare anche dei giorni "sott'acqua", ma alla fine quella percentuale produceva i suoi effetti e il guadagno era assicurato. Con la roulette dovrebbe essere la stessa cosa, con il vantaggio, però, che il croupier non può fare nulla per impedire gli effetti della nostra osservazione. Al Black Jack hanno eliminato l'inconveniente tagliando molte più carte dai mazzi; alla roulette il croupier non può eliminare dei numeri dal cilindro. 

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste. 

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