Rovistando
nell'archivio ho trovato questa pubblicità del "Centro
studi" di Bologna, diretto a suo tempo dal Comm. Delaiti. Si
tratta di una recensione del mio primo libro LA FINE DELL'AZZARDO
edito nel 1986. Contiene il parere di tre collaboratori del Centro
studi dei quali, però, non conosco il nome.
Dopo
26 anni dalla sua pubblicazione ho ricevuto la domanda da parte di
qualche appassionato di roulette di cosa siano i giochi sulla
"scacchiera" applicata alle Sestine. Il fatto di
determinare un punto di probabilità con 6 giocatori facilita la
cosiddetta "selezione del colpo" che in questo caso
è più una "selezione del giocatore" (uno dei sei
in campo) che determina la chiusura di determinati disegni
all'interno di una configurazione complessiva finale. Infatti, gli
esiti non sono uguali per tutti, ma fra i 6 giocatori ce ne sono
sempre uno, due, o tre che compongono il disegno causato dalla Legge
del terzo, che in uno sviluppo di 36 sestine, poste nel classico
quadrato, mantiene le stesse proporzioni dei Numeri Pieni. In pratica
l'unione fa la forza e in questo caso la forza è il disegno
obbligato. Ho chiamato questi giochi "sistemi della
scacchiera" perchè, come per il gioco di scacchi, il campo
di gioco è come una scacchiera dove si deve fare "scacco
matto" con la formazione di alcuni disegni obbligati dalla
Legge del terzo.
A
parte questo pizzico di pubblicità (di cui vi chiedo scusa) già a
quel tempo avevo considerato la possibilità di osservare
l'evoluzione di più giocatori (che è anche la caratteristica di un
tipo di attacco per il sistema delle distanze contenuto nel
libro) e si da il caso che attualmente stia facendo la stessa cosa
ma, invece dei giocatori, uso i sistemi.
Per
non soggiacere agli andamenti contrari fra i due opposti "calore"
e "allargamento", finora sono arrivato al giusto
comportamento della "complementarità". Ora ho
adottato l'abitudine di giocare fittiziamente diversi giochi, sia sul
calore, sia sull'allargamento. Non aspetto più la pur giusta, ma
pallosa, situazione ottimale. Ora attacco subito, ma
fittiziamente, il Panorama, il Ramino, la Piramide parte prima e
anche qualche altro gioco non ancora pubblicato. Quando in uno di
questi giochi arrivo a un punto avanzato, senza aver conseguito una
vincita, lo attacco per la restante conclusione del gioco. Se ciò
che si deve formare si formerà, avrò la certezza di non incappare
in persistenti andamenti contrari e quindi arriverò alla mèta entro
un ragionevole impegno economico.
Qualcuno
può dire che in questo modo vado in cerca di rogne perchè alla
lunga andrò forzatamente a scegliere proprio il gioco destinato a
ritardare le vincite. Però se sto giocando su una configurazione
tendenziale certa, otterrò sicuramente una vincita prima che
l'impegno economico diventi insostenibile.
Ho
provato a giocare in questo modo e per il momento la procedura va
bene. Continuerò a farlo se finalmente Fastweb mi darà la linea
perchè sono cinque giorni che sono immobilizzato con Internet e con
la posta.
Attualmente
sono un po' fermo con la stesura di nuovi sistemi perchè mi è stato
proposto di scrivere qualcosa per gli americani. Tipi strani questi
americani...!
A
quanto sembra vogliono cose semplici, facili da capire anche per un
bambino che non sa niente di roulette, ma sicuramente vincenti. Il
capitale necessario non è un problema. Che si parli di 2.000 o di
5.000 e più pezzi, è indifferente.
Il
fatto è che il problema non è il capitale, o la semplicità del
gioco; il problema è che non riesco a far capire i procedimenti e le
ragioni per cui il gioco deve vincere. Sembra che questi americani
funzionino a "istruzioni elementari" dove ogni istruzione
non è compresa se prima non è stata assorbita la precedente.
Parlare in senso figurato di una pallina che scende lungo il
passaggio in uno schema è parlare in lingua marziana. Se si parla di
una tendenza statistica ti ribattono che è aleatoria. In pratica
vogliono il sistema vincente, ma che sia facilmente comprensibile e
facilmente eseguibile. E che ci vuole...; è un'inezia...! Che la
pallina possa cadere sempre in una casella dove non hai puntato
niente è una questione secondaria. Loro pretendono semplicemente che
si debba vincere con una pura e semplice scelta di numeri, senza
considerare le tendenze statistiche e le necessarie costruzioni per
ottenere il risultato vincente. Il fatto che per vincere si debba
agire su determinate figure geometriche e in continua evoluzione,
sembra non essere previsto dalla loro mentalità.
Ma
se vi è una tendenza e se le temporanee deviazioni da tale tendenza
sono superate dalla montante, che nella fattispecie è a scaglioni,
sarà una questione di tempo, ma alla fine si dovrebbe andare in
utile, specialmente se non ci sono problemi di capitale. Niente...!
Loro sono in grado di contare le carte a Black Jack ma non capiscono
un gioco un po' articolato alla roulette. Sono in grado di inseguire
per giorni e giorni un utile al Black Jack ma non hanno la pazienza
di applicarsi per comprendere qualcosa che esula dalle loro abitudini
ludiche.
Mi
sa proprio che portare a termine questa nuova e allettante avventura
sarà molto difficile, non per mancanza di idee, ma per mancanza di
comunicabilità e anche molta loro pigrizia nello sforzare un po' il
cervello. Hanno la soluzione sul Punto-Banco a portata di mano, ma
non la capiscono. Addirittura non sanno come si giocano una, due, o
tre Figure di 3, ma la cosa più grave è che non si impegnano a
imparare.
Sono
diversi giorni che per un guasto di Fastweb non riesco a collegarmi
in Internet e quindi sono giorni che non ricevo e non spedisco posta.
Ora, se ho inserito questo post, significa che hanno riaperto la
connessione. Speriamo che duri.
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