29/01/11

PERMANENZA VOLUBILE

Vi siete mai chiesti perché le prime partite di qualsiasi gioco sono facili, mentre la partita difficile arriva dopo? Cos’è che cambia nella permanenza che prima non è avvenuto?

Per chi ha una certa esperienza di roulette e in particolar modo per chi è abituato a lavorare su allargamenti e calori, la risposta è ovvia. Per rendersene conto però si deve osservare l’andamento dei doppioni o degli allargamenti che si susseguono nello sviluppo delle partite e quindi della permanenza.

Il difetto di ogni sistemista (me compreso) che lavora con i cicli chiusi, è la mancanza di pazienza nell’attendere la ricostruzione di un gioco prima dell’attacco. Qualunque sia il tipo di gioco (allargamento o calore), una volta conclusa una partita, non abbiamo la pazienza di ricostruire la successiva con numeri nuovi. Per risparmiare tempo e partire prima possibile con le puntate, ricorriamo inevitabilmente alle “risalite” prendendo una quantità di numeri della partita appena conclusa. In pratica non quantizziamo la permanenza nei suoi cicli logici. Non la dividiamo in gruppi statici e così facendo leghiamo lo spezzone finale di un teorico ciclo precedente con lo spezzone iniziale del successivo.

Sappiamo che la Legge del terzo è una tendenza e che si manifesta maggiormente se si prende in considerazione un “ciclo assoluto” di 36 colpi (generalmente lo zero è escluso), che dia la possibilità teorica alla pallina di visitare tutte le caselline disponibili. Con questi 36 tentativi si svilupperanno i 12 doppioni dovuti all’aumento costante delle caselline visitate contro la diminuzione costante delle caselline da visitare. Il “terzo doppiato”, quindi, dipende dalla singolarità di ogni casellina, che subisce per 36 volte gli attacchi della pallina. Tutto questo è valido solo per i numeri pieni, ognuno dei quali occupa una sola casellina. In pratica la Chance multipla dei pieni è costituita di tante singolarità quanti sono i lanci effettuati.

Se prendiamo in considerazione sestine, terzine e cavalli, non è più la stessa cosa. Ognuna di queste Chances è formata da più caselline e se lanciamo la pallina per un numero di volte pari al “ciclo logico” della Chance, questa ha a disposizione delle singolarità di destino formate da più di una casellina. A questo punto è facile comprendere come sia cambiata la disponibilità degli eventi. Non ci sarà più una corrispondenza numerica fra assalti e luoghi di destino, perché i luoghi di destino sono gruppi di caselline e gli assalti sono uguali ai gruppi e non alla somma delle caselline. Una sestina è formata da 6 caselle e la sua disponibilità è di 6 destini. Una terzina è formata da 3 caselle e la sua disponibilità è di 12 destini. La stessa cosa vale per i cavalli con 18 destini. In tutti questi casi però le caselle sono 36 e non 6 o 12 o 18.

In queste condizioni la Legge del terzo non è affidabile perché due caselle con i numeri pieni sono un allargamento mentre due caselle di uno stesso destino costituiscono un calore.

A questo punto, per usufruire della legge del terzo sulle Multiple, diverse dai pieni, abbiamo bisogno di prendere in considerazione un ciclo “assoluto” e quindi vediamo cos’è.

Per "ciclo logico” intendo tanti lanci di pallina quanti sono i destini di una Chance. Per le sestine sono 6; per le terzine 12; per i cavalli 18, per i pieni 36.
Per "ciclo assoluto” intendo sempre 36 lanci di pallina, che però sono una quantità superiore ai destini delle Multiple diverse dai pieni.

Come possiamo conciliare questa diversità evolutiva tra i pieni e le altre Multiple? Come possiamo eguagliare i due eventi per ottenere gli stessi benefici dalla Legge del terzo?

La risposta è semplice. Bisogna ricorrere a una “moltiplicazione di eventi” in modo da rapportare il numero dei destini al numero degli assalti della pallina in un ciclo assoluto e cioè a 36 eventi. Ecco che allora per le sestine saranno necessari 6 cicli logici; per le terzine 3 cicli logici e per i cavalli 2 cicli logici.

A questo punto, per ottenere gli effetti tendenziali della Legge del terzo, ogni Chance Multipla necessita di 36 colpi, ma ciò non è tutto.

E’ chiaro che affinché la Legge del terzo mantenga le sue proporzioni, non possiamo concentrare i risultati di 36 lanci in una singola disposizione grafica della Chance. Dobbiamo allora ricorrere a una “moltiplicazione di eventi” che riguarda i destini: dobbiamo raddoppiare, triplicare o sestuplicare la rappresentazione grafica dei singoli cicli di cavalli, terzine o sestine. Solo in questo modo il “terzo doppiato” sarà tendenzialmente di 12; i “due terzi presenti” saranno di 24 e il “terzo assente” sarà di 12.

Vogliamo vedere se è vero? Prendiamo dei numeri dalla solita permanenza.

Prendiamo le sestine e costruiamo una moltiplicazione di eventi pari a 6 cicli.


I due terzi presenti sono 23; il terzo doppiato è 13; il terzo assente è 13.


Prendiamo le terzine e costruiamo una moltiplicazione di eventi pari a 3 cicli.



I due terzi presenti sono 27; il terzo doppiato è 9; il terzo assente è 9.

Prendiamo i cavalli e costruiamo una moltiplicazione di eventi pari a 2 cicli.

I due terzi presenti sono 23; il terzo doppiato è 13; il terzo assente è 13.

Le tre Chances, moltiplicate fino a raggiungere il ciclo assoluto, hanno mantenuto i parametri della Legge del terzo, non discostandosi più di 3 punti dalla media delle 24 presenze e 12 assenze. Abbiamo così ottenuto gli stessi risultati che si ottengono dai numeri pieni.

Esaminato il metodo di accessibilità alla Legge del terzo, passiamo all’errore in cui incorrono tutti i sistemisti: sia quelli che utilizzano cicli chiusi, sia quelli che utilizzano il continuo della permanenza senza divisioni di sorta.

Non mi soffermo sul giocatore continuo perché è chiaro che con il suo procedere incapperà in situazioni che come sono favorevoli al suo gioco, possono essere sfavorevoli anche per lungo tempo.

Vediamo invece il giocatore sui cicli chiusi che, per risparmiare tempo, ricorre alle “risalite” prendendo alcuni numeri dalla partita appena conclusa.

Come ho accennato all’inizio (e in molte altre occasioni) nel continuo di una permanenza troviamo periodi di allargamento intervallati da periodi di calore che, anche se non sono regolari nella loro frequenza, si presentano continuamente. La cosa vale per pieni, sestine, terzine o cavalli.

Di solito un sistemista gioca sull’allargamento o sul calore e se l’andazzo contrario si manifesta per lungo tempo, l’effetto che ne deriva può diventare disastroso.

In un singolo ciclo chiuso, questo andamento contrario avrà dei limiti perché la Legge del terzo impone ci siano quantitativi tendenziali sia per l’allargamento, sia per il calore. Potranno disporsi nei modi più disparati: alla fine, all’inizio, o distribuiti lungo il percorso, ma in ogni caso non possono superare certi limiti disposti dal ciclo chiuso. Inoltre, anche se il singolo caso non rispecchia la situazione normale, vi è sempre la tendenza Bernoulliana che, a lungo andare, ripristina la media teorica.

Ora supponiamo di giocare sul calore di una qualsiasi Chance (per esempio cavalli) e di aver terminato una partita il cui ciclo chiuso sia stato il seguente:

3 8 3 7 32 15 15 2 14 8 7 26 1 14 27 31 8 9

In questo ciclo la Legge del terzo ha mantenuto le proporzioni in modo perfetto confinando i 6 doppioni (in rosso) nella parte iniziale del ciclo.

Ora facciamo la nostra usuale “risalita”; prendiamo gli ultimi 4 cavalli e andiamo avanti con numeri nuovi della permanenza.

3 8 3 7 32 15 15 2 14 8 7 15 1 14 27 31 19 9
…………………….….....……….. 27 31 19 9 / 25 20 32 33 13 2 26 7 3 3 1 14 14 21 14 1 21 21

Anche in questo secondo ciclo logico la Legge del terzo ha mantenuto le proporzioni, confinando però i doppioni verso la fine del suo ciclo. Con la risalita però ci sono 12 allargamenti e nessun doppione. Se invece avessimo quantizzato la permanenza partendo dal cavallo 25 avremmo avuto un allargamento di 8 cavalli, il ché rientra di più nella norma rispetto ai 12 dovuti alla sovrapposizione dei due cicli.

L’esempio, artatamente costruito per la dimostrazione, ci insegna che iniziare un gioco con i numeri di una precedente partita può essere controproducente e la cosa migliore sarebbe quantizzare la permanenza in gruppi di cicli logici. In pratica non si dovrebbe iniziare la partita successiva se non si è terminato il ciclo logico corrente. Cosa facile a dirsi più che a farsi.

Colgo l’occasione per postare una nuova mail di una persona rimasta contenta del mio ultimo libro. Ogni tanto qualche gratificazione la ricevo.

Salve signor Nino o Lorenzo, sono ………..di Verona..Non so se si ricorda, sono passato tempo fa a casa sua per il libro "l'evoluzione finale",dove eraspiegato il suo sistema sulle terzine...Dopo tanta sperimentazione sono riuscito finalmente a ottenere delle belle soddisfazioni dando soprattutto una costanza alle vincite...Vorrei ringraziarla per il suo sistema e il suo lavoro costante nella ricerca di nuove strade....Ho visto che sta lavorando ad un nuovo progetto e che sta dando degl'ottimi risultati...Non so se lo renderà pubblico o lo venderà, comunque mi faccia sapere, sono molto interessato e curioso di provarlo, magari perchè no, in una giornata a Venezia insieme...Ancora grazie e buon lavoro.....

Va al Sito.

Nino.zantiflore@tiscali.it

(Compra Italiano. Proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)

24/01/11

AIUTA TE STESSO


Miei cari amici, perché non ci rendiamo utili per il nostro Paese?

Nel precedente post ho detto che sono andato a mangiare in un ristorante a Venezia, il cui proprietario è un Egiziano.

Aggiungo che, ritornando in Piazzale Roma a piedi, ho sentito i proprietari delle bancarelle che adornano le varie calli e campielli, parlare molte lingue, all’infuori dell’italiano o del veneziano.

In autostrada ho rimuginato un po’ su questo fatto e mi è venuta un’idea.

Perché non aiutiamo il nostro paese divulgando una semplice frase sulle nostre mail, o post nei blog, o come firma in calce in ogni nostro post nei forum? Insomma in ogni comunicazione che facciamo in Internet.

Ciò che propongo lo vedete in calce a questo post.

Vai al Sito.

Nino.zantiflore@tiscali.it

(Compra italiano. Aiuta il tuo Paese e i tuoi figli.)

PROVA TERRESTRE SULL'ACQUA

Ieri, portato da un amico perché altrimenti la pigrizia non me l’avrebbe fatto fare, sono andato a Ca’ Vendramin a provare il nuovo gioco sul terrestre (anche se siamo in laguna).

Volevo vederne l’eseguibilità, perché il puntamento di cavalli implica il rischio di contestazioni (oggi molto diminuite con l’uso delle telecamere) e comporta una difficoltà di puntamento senza ricorrere al croupier, per i cavalli che si trovano nelle vicinanze dello zero. Più che altro la mia era una preoccupazione di eseguibilità del gioco.

Invece è andato tutto liscio. La maggioranza di croupier donne, ha aumentato la professionalità e l’affabilità del personale, che non si mette più a parlare dei fatti suoi e che non sbuffa se gli dai le fiches da puntare dove non ci arrivi.

La prova è andata bene. Ho usato la versione economica e quindi l’incasso è stato di 33 pezzi. Con la versione normale gli incassi sarebbero stati: +15 +13 +1 (-9) +8 +15. Il (-9) non deve essere conteggiato perché è stato recuperato, come stop loss, con la successiva partita. Totale dell’ipotetico incasso 52 pezzi in due ore di lavoro. Ho cambiato 100 pezzi e ne ho usati 26 in occasione della partita dei -9. Massima puntata per cavallo (una sola volta) 2 pezzi, ma ciò e dipeso dal fatto che ho usato la versione economica. Con quella normale sarei arrivato a puntare 4 pezzi per cavallo.

Per ora il gioco regge molto bene, sia su permanenze scritte, sia su live in Internet, e ora, sia sul terrestre.

P.S.: Finito il gioco, essendo a Venezia, siamo andati a mangiare il pesce vicino alla Fenice e gran parte dell’incassato se lo sono rimangiato i Veneziani. Il padrone del locale però era un Egiziano. Ma a noi Italiani, è rimasta ancora qualche attività?

Vai al Sito.

Nino.zantiflore@tiscali.it

19/01/11

STOP LOSS PRODUTTIVO


Nel post del 22 aprile 2010 parlavo di STOP LOSS e STOP WINN e cioè un comportamento che, se inteso come l’ho inteso io quando ne ho sentito parlare, comporta l’abbandono del gioco nei casi in cui si raggiunge una certa esposizione o un certo utile prestabiliti. Vediamo l’evento negativo parlando di STOP LOSS.

Già allora avevo detto che l’abbandono del gioco oggi e la ripresa dello stesso gioco domani, non cambia nulla se non un cambio di passo nella permanenza. Come la “permanenza personale” ci insegna, le giornate si legano le une alle altre e formano un tutt’uno nei risultati tendenziali. Con questa interruzione il risultato finale sarà stato lo stesso, ma la strada per arrivarci sarà stata diversa. Abbiamo fatto un cambio di passo, ma se il gioco che facciamo non trae la sua forza da uno sviluppo figurativo e tendenziale, quell’interruzione non sarà servita a niente. Sarà come se il giocatore avesse continuato la partita nello stesso giorno. La catastrofe, anche se non è detto che con l’interruzione non venga evitata, può succedere in entrambi i casi: con o senza interruzione.

Ma allora, lo STOP LOSS, è utile o no?

Certo che è utile, ma io lo utilizzo così.

Tutti quelli che hanno testato i miei sistemi, pubblicati gratuitamente nel sito, avranno notato che, dopo innumerevoli partite facilmente vincenti nelle loro fasi iniziali, s’interpone una partita difficile, per la quale occorre impegnare un certo capitale che, anche se non raggiunge gli 850 pezzi dei Gambling, qualche volta, può superare i 200.

(E’ evidente che questi Gambling mi sono proprio rimasti sullo stomaco. Infatti, penso sia tutta una bufala di qualche buontempone perché una cassa di 2000 pezzi può passare, ma un’esposizione teorica di 1600 e una reale di 850, con la continuazione dello stesso gioco, mi sembrano inverosimili. Il fatto che poi questi due abbandonino famiglie e lavoro per mettersi a viaggiare fra i generosi Casinò Inglesi e altri europei, mi sembra più che altro una visione romanzata di qualche burlone. Tra l’altro, se sono esistiti, sarebbe anche interessante sapere che fine hanno fatto.)

Ritornando al nostro argomento, mi è stato fatto notare che, se mettiamo in atto uno STOP LOSS su quella partita difficile, potremo recuperare quell’esposizione con altre partite che, come ho detto, si presentano in maggioranza facili.

Questo è un giusto accorgimento. Interrompiamo una partita che altrimenti ci porterebbe chissà dove e recuperiamo quanto impegnato fino a quel punto con le partite successive. Devo però precisare una cosa.

Quale sarà il corretto comportamento per tramutare la negatività in evento positivo?

Se interrompiamo la partita per continuare il gioco il giorno successivo, abbiamo visto, non concludiamo un gran che perché possiamo trovare un’altra permanenza uguale. Ecco quindi come dovrebbe essere la condotta da seguire secondo me.

Sono incappato in una partita difficile e sono esposto di 80 pezzi. Metto in atto lo STOP LOSS e smetto di giocare. Continuo però la partita in modo teorico sulla carta e arrivo fino alla chiusura, del cui incasso non usufruisco perché non ho giocato. A questo punto si presume che la permanenza si sia sbloccata dal suo andazzo e perciò riprendo a giocare con la nuova partita. Divido gli 80 pezzi di scoperto in 8 quote da 10 pezzi l’una e con le prossime partite parto da quell’altezza nella montante. Ogni successiva partita che, secondo la norma si presume facile, recupererà i 10 pezzi e otterrà in più il suo utile autonomo di partita.

E’ inutile smettere di giocare. Basta concludere teoricamente la partita difficile e spalmare poi l’esposizione in più partite successive che saranno, secondo la consuetudine, facilmente vincenti. Non solo; ogni partita di recupero darà il proprio utile trasformando il tempo che sarebbe stato tempo perso, in tempo proficuo.

Si potrebbe dire, però, che se non conteggio i nuovi utili come recuperi, allungo il tempo necessario a recuperare il totale esposto e quindi aumento la possibilità di incontrare una nuova partita difficile. Non importa, la nuova esposizione sarà a sua volta ripartita in più quote da recuperare e, se l’andamento partite facili/partite difficili rimane quello statistico, alla fine, si otterrà il totale recupero più tutti gli utili ottenuti durante questa strada.

Si potrebbe anche dire che conteggiando gli utili come recuperi, arrivo prima al recupero totale e quindi smetto prima l’addebito dei 10 pezzi alle partite di recupero che invece partirebbero con l’handicap. E’ vero, ma se il sistema ha le caratteristiche su accennate (molte partite facili intercalate da poche partite difficili) il recupero è assicurato e alla fine nelle tasche ci troveremo comunque più fiches di quante ne avevamo a inizio recupero.

Questo è un caso di STOP LOSS produttivo, utile.

Poiché mi è stato chiesto se sono un “desaparecido”, comunico che mi sono isolato per lungo tempo per due motivi:
1°) Ho voluto arrivare a un miglioramento sul sistema del “terzo doppione unito” in due fasi da 1,5 cicli sovrapposti sulle terzine. Più che un miglioramento si tratta di modifiche sull’attacco e sulla Chance utilizzata, che passa ai cavalli. Questi sono i risultati ottenuti su tutta la permanenza.
Utili e perdite per partita: 6 8 12 15 14 6 13 5 6 4 7 3 10 11 3 10 16 9 13 7 8 8 0 9 9 5 13 15 1 7 2 15 1 16 9 6 5 4 13 5 -1 8. L’unica perdita è un -1 perché non ho mai voluto forzare la montante.
Totale numeri della permanenza: 819.
Massimo impegno medio: <50. Massimo impegno in una sola partita: 140.
N° partite: 42.
Totale incassato: 345 pezzi.

2°) Finito il precedente sistema, mi sono finalmente dedicato al vero utilizzo della Legge del terzo, mettendo in atto l’unico modo per usufruirne senza soggiacere alla staticità delle rilevazioni. Questi sono i risultati ottenuti su tutta la permanenza.
Utili e perdite per partita: 12 8 2 10 9 10 9 10 14 3 3 11 3 10 15 16 10 0 14 8 12 8 12 6 3 10 10 16 6 6 8 14 12 3 8 9 7 12 8 2 7 14 5 3 2 4 15 17 4 2 1 13 16 11 14 8 4 11 17 7 9 17. Non ci sono partite perdenti.
Totale numeri: 819.
Massimo impegno assoluto: 91 pezzi.
N° partite: 61.
Totale incassato: 541 pezzi.

Quest’ultimo è il miglior sistema che abbia mai trovato. Non importa se la permanenza ha un andamento in allargamento o calore; non importa se la vincita ritarda. La “bidimensionalità” del gioco e le 4-5 vincite disponibili, alla fine, mi hanno sempre portato in utile. Le riduzioni di altezza poi, mi hanno sempre permesso di tenere bassa l’esposizione a livelli accettabilissimi. Ma questa non è l’unica possibilità di condotta perché, rinunciando a maggiori guadagni, si può rendere questo gioco molto più sicuro, guadagnando pur sempre il minimo di 20-30 pezzi a seduta.

Per il momento soprassiedo alla loro pubblicazione o a qualsiasi forma di vendita cui, come molti sanno, non mi piace ricorrere. Finisco di scrivere questo secondo sistema e poi vedrò certi sviluppi che sono in ballo.

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13/01/11

COMMENTI

Hei ragazzi,

da oggi potete dirmene di TUTTI I COLORI mettendo le vostre opinioni nei commenti alla base di ogni singolo post.

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Cercate di non essere troppo severi.

Ciao a tutti.

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nino.zantiflore@tiscali.it

12/01/11

IL DESTINO DI UN GIOCATORE CASUALE


Se entriamo nelle sale da gioco di un Casinò e andiamo dove si gioca alla roulette che cosa vediamo? Una moltitudine di persone, sedute ai tavoli o in piedi, che stanno giocando alla roulette in modo casuale. Il loro criterio nella scelta dei numeri da giocare dipende sì da persona a persona, ma la caratteristica che li accomuna tutti è pur sempre la casualità.

Qualcuno occupa alcuni settori del cilindro o del tableau; altri fanno puntate speciali come i vicini, la serie o gli orfanelli; altri ancora puntano a caso su molti numeri rinforzandone alcuni con carrè o cavalli. Tutti sperano in una serie di colpi consecutivamente vincenti perché, è chiaro, che un solo colpo isolato non può dare loro la possibilità di concludere il gioco con una vincita che sia soddisfacente.

Non consideriamo quei giocatori che non si accontentano mai e che finiscono di giocare quando finiscono i loro soldi. Costoro fanno parte di una categoria a sé stante il cui divertimento è autolesionista. Per loro la vincita acquisita non è mai abbastanza.

Poi, generalmente seduti ai tavoli, ma anche in piedi, ci sono due, al massimo tre giocatori sistemisti che, con i loro carnets di gioco, svolgono i loro sistemi in modo paziente e ragionato. Non parleremo qui di questi ultimi giocatori ma dei primi: quelli che io definisco “casuali” e che sperano nella fortuna al tavolo verde.

“Se uno va al Casinò una volta nella vita può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.”

La maggior parte dei giocatori abituali “casuali” (quelli che per il gioco non utilizzano sistemi), pur sapendo che il banco vince sempre, propende a pensare che la volta che ci sta provando può essere la “volta buona” per vincere; che potrebbe essere una giornata fortunata.

Che senso ha pensare in questo modo se essi stessi sanno che a fine mese, o a fine anno, saranno complessivamente perdenti? Sanno che il Casinò alla fine vince sempre; purtuttavia pensano che, “per questa volta”, potrebbe perdere lui!!! In pratica sanno già in partenza che, pur vincendo “questa volta”, sono destinati ad essere perdenti alla fine di un periodo che può essere tanto una settimana quanto un anno, ma a loro basta avere il brivido di una giornata vincente che già in partenza sanno essere temporanea.

Si sono posti la domanda “perché il Casinò vince sempre?”. Io credo di no!

Forse pensano che non si può essere sempre fortunati e che quando si è sfortunati, ciò che si perde è sempre di più di ciò che si vince in quelle rare occasioni in cui accade.

Tutto qui? Certo che no!

Il gioco della roulette è regolato in modo da essere proporzionato al risultato che si ottiene con le varie puntate. Più numeri si puntano meno si guadagna. Se scommetto su determinati numeri il Casinò scommette su quelli non coperti. Escludendo l'azione del 37° numero, che non influisce molto sul singolo giocatore, ma sulla totalità dei giocatori a favore della Casa, (e sull'azione dello zero che influisce per il 50% sulle Chances Semplici e per il totale sulle altre combinazioni multiple, che non siano pieni) la difficoltà è che non si può sempre indovinare con una certa frequenza ciò che dalla roulette sta uscendo.

La proporzionalità del pagamento dei numeri vincenti rispetto a quelli perdenti (rimasti vuoti e perciò puntati dalla Casa) fa si che questa maggioranza di colpi a vuoto porti via al giocatore più di quanto incassi con i colpi vincenti.

Fin qui si tratta di un meccanismo puramente accidentale. Ciò che succede dipende da quanti numeri puntiamo e quanti ne lasciamo fuori.

Forse coprendo più numeri si riescono a limitare i periodi di gioco a vuoto (vedi 5 sestine contro una, ovvero un Passe o Manque e una dozzina; oppure tutti i numeri tranne l'ultimo uscito, dopo una sua ripetizione, con l'esclusione dello zero o di un altro numero a scelta; oppure due dozzine o colonne contro una). Se la cosa funzionasse si arriverebbe alla parità con il Banco perché i pochi numeri non coperti causano un forte esborso contro un piccolo incasso e perché tutte le combinazioni hanno un uguale e proporzionato diritto di sortita. Copro molto incasso poco; copro poco incasso molto, ma sempre in modo proporzionato alla quantità dei numeri disponibili (zero o 37° numero esclusi).

Bene! Ma se il risultato è la parità con il Banco si potrebbe pensare che quando sono in passivo continuo il gioco e quando sono in attivo smetto, portandomi via il beneficio che, continuando, sarebbe destinato ad essere riassorbito dal Banco. Anche se tutti i giorni si legano al precedente, e quindi il passivo è destinato a diventare attivo e viceversa, a questo punto bisogna mettere in campo lo “scarto”.

La roulette non si comporta sempre in modo regolare (vedi Legge del terzo) ma compie degli sfasamenti sia in allargamento che in calore. Può succedere che una Chance (semplice o multipla) o una serie di Pieni possano ritardare oltre ogni aspettativa. Può succedere che la sestina “lasciata fuori” si ripeta consecutivamente per 5, 6, 7 volte procurandoci un esborso che solo un pazzo aumenterebbe con una qualsiasi montante. Nel caso di un gioco a massa pari ogni colpo perso necessita di 5 colpi vincenti e quindi si può facilmente comprendere come un simile evento (fra zeri e successive uscite della sestina eliminata) non possa essere superato dal gioco successivo. La stessa cosa si può dire per gli altri giochi a grande copertura.

Oltre a questo fenomeno, chiamato “scarto”, vi è sempre il fatto che alla roulette ogni combinazione ha il diritto di uscire un uguale numero di volte in un illimitato quantitativo di tentativi. Questo è il principio di “Bernoulli” che dice:

Con l'aumentare del numero di prove effettuate nelle stesse condizioni, la frequenza relativa tende alla probabilità e la media sperimentale tende alla media teorica”.

Cosa c'entra questo principio con il giocatore abituale del Casinò? C'entra perché, secondo me, questo principio ben gli si addice. Il giocatore abituale non ottiene altro se non gli stessi risultati che produce una qualsiasi serie illimitata di numeri casuali. Vediamo il perché.

Più il giocatore va al Casinò più aumenta i suoi tentativi di vincere (prove effettuate) da uno strumento sempre uguale (nelle stesse condizioni). Gli avvenimenti che gli capitano (frequenza relativa) con il loro aumentare, tenderanno sempre di più a consolidare l'indeterminatezza dei risultati (tendenza alla probabilità). Con l'aumentare dei suoi tentativi (media sperimentale) gli effetti ottenuti tenderanno a consolidare l'impossibilità di indovinare, con una certa frequenza, ciò che dalla roulette scaturisce (media teorica).

In pratica nel principio di Bernoulli è decretata la fine di ogni giocatore abituale che pratichi un gioco casuale alla roulette.

L'unico vero fatto, ingannevole per questo tipo di giocatore, è che a volte si esce vincenti dal Casinò e ciò crea l'illusione che tale possibilità possa essere ripetitiva. In realtà queste occasioni vincenti sono soltanto degli intermezzi di una costante discesa del loro bilancio economico. Una discesa non dovuta alla sfortuna, ma ad una inevitabile distribuzione di probabilità insite in una produzione illimitata di numeri casuali.

Vi è una alternativa a questo modo di subire le leggi naturali del caso? Io credo di si.

Credo che l'unico rimedio sia l'abbandono del gioco casuale per un gioco ragionato. Un gioco che basi le sue fondamenta sull'osservazione di ciò che produce un ristretto quantitativo di numeri inserito all'interno di schemi appositamente costruiti. La ricerca di immancabili disegni che tali numeri producono, per effetto della Legge del terzo, può essere una base per ottenere una limitazione agli effetti delle leggi naturali del caso. Quelle leggi che altrimenti ci pongono in uno stato di fatale sottomissione a un destino che non si può evitare.

Voi, attraversereste un campo minato sapendo che prima o poi saltereste in aria? E allora, perché frequentate il Casinò sapendo che la fine è la medesima?

Cominciate a ragionare su come poter battere la macchina. Informatevi su quanto già scritto e pensato da altri prima di voi per evitare strade già percorse. Chissà!!! Forse, oltre ad ottenere la limitazione delle perdite costanti, potreste appassionarvi ad una scienza che, vi assicuro, è appassionante non solo per i successi, ma anche per le sconfitte, che vi rinnovano l'impegno e la caparbietà per ottenere la nostra comune meta:

LA VINCITA COSTANTE

La letteratura attualmente esistente sull'argomento è varia e pressoché illimitata. Certo è difficile districarsi fra le varie pubblicazioni letterarie o messe in rete, ma purtuttavia da qualche parte bisogna pur cominciare. Siate pur certi che nessuno si fermerà alle prime “scoperte” e l'evoluzione degli studi che farete nel corso degli anni (anche per vostra inventiva) vi darà innumerevoli soddisfazioni, a volte temporanee, a volte durature.

Personalmente posso consigliarvi due mie opere sull'argomento:

Potrete trovare la recensione di entrambi i libri sul Blog Nino Zantiflore e sul Sito che porta lo stesso nome.